LE RIFLESSIONI DELLE TAMTAMERS IN OCCASIONE DEL 25 NOVEMBRE 3/3 - E tutto il resto? di Clara Origlia
E tutto il resto?
Cito da internet, wikipedia ecc.
“Gli attributi più specifici della donna sarebbero: l'accoglimento, la ricettività, l'altruismo, la tenerezza, l'empatia, la sensibilità, la delicatezza, la pazienza, la comprensione e la collaborazione.”
Non mi piace quel ‘sarebbero’ dubitativo. In chiusura dell’elenco stringato ed un po’ scontato di ‘attributi specifici della donna’ avrebbero almeno potuto mettere puntini puntini…anziché un punto! E tutto il resto?
E tutto il resto?
Le donne hanno una marcia in più, ‘il femminile’ ha una marcia in più. Un diverso sentire
Questa è la chiave che spiega la differenza, o per certi aspetti la superiorità e la ‘pienezza’ del femminile. Ad esempio: la flessibilità e adattabilità nelle più diverse situazioni e contesti, unita alla concretezza, nel saper fare, nel saper essere, nel saper dare.
La donna è capace di attivarsi velocemente e sa gestire la complessità di situazioni fluide e destrutturate o non ben definite.
Per l’uomo, soprattutto se la richiesta gli arriva da una donna, è importante sapere che cosa deve fare esattamente, per chi, perché, come, dove, quando, per quanto tempo. E soprattutto quando avrà finito. Ogni prestazione deve avere, per l’uomo, un inizio e (soprattutto) una fine. “Ora che gli spiego e ora che lui ha capito, io l’ho già fatto. O sono stata aiutata, da un’altra donna…”.
Credo che ciascuno di noi abbia avuto la possibilità di vedere o sperimentare dal vivo che cosa succede quando scatta la collaborazione ‘al femminile’ sul ‘fare’, sul ‘dare’, sul ‘darsi’, laddove si tratta di ‘prendersi cura di’, ‘dare aiuto a’, o ‘gestire’ necessità o emergenze laddove serve. E’ immediata ed efficace.
La donna è un’eccellente multitasker, va detto però che il multitasking ‘al femminile’ è una cosa tutta speciale. Consiste nel saper fare più cose contemporaneamente, non tutte e non necessariamente od ugualmente prioritarie. Ma tutte, comunque, ‘da fare’ prima o poi.
Il ‘fare’ comprende iniziare e finire, per poi passare ad altro, completando quanto iniziato prima, o anticipando cose che sarà comunque utile o necessario fare (eventualmente, dopo). Il tutto in un unico processo in cui si gestiscono le urgenze e la routine, si previene, si prevede, si risolve creativamente (o preventivamente) un problema di tipo pratico e/o organizzativo. Tenendo conto degli aspetti umani e immateriali di una situazione, che spesso danno al ‘fare’ una diversa colorazione. E spesso, il vero senso delle priorità.
La donna sa affrontare realtà complesse in modo pratico e al tempo stesso sensibile ed intuitivo. E’ capace di gestire piattaforme organizzative complesse di tipo quasi ‘aziendale’, preservando lo spirito ‘artigianale’ nello stile di conduzione, e di realizzazione, nel senso del dettaglio e nel tocco personale. La donna sa essere ‘globale’ e ‘km 0’, ed istintivamente tende a funzionare in modalità ‘e…e…’ anziché ‘o…o…’,
La donna/il femminile ha innato il senso della vita (e non serve essere madri per averlo). Questo consente di avere una percezione fine dell’evoluzione dei bisogni (e dei valori) nelle varie fasi della vita.
La donna ha il senso della ‘cura’ ma soprattutto il senso della ‘Care’ (non sono la stessa cosa). Per entrambe è importante mettere il cuore nel fare e nell’essere. Ed avere un autentico rispetto per l’umanità dell’altro.
L’ascolto attivo al ‘femminile’ è frutto di reale interesse nei confronti dell’altro. La comprensione, l’empatia, l’umanità, la vicinanza, sono autentiche. Così come la compassione. Che in senso etimologico, indica la partecipazione alla sofferenza dell’altro. Ma che, in una lettura più libera e gioiosa, può evocare la condivisione di esperienze vissute ‘con-passione’.
Non è un caso che la presenza femminile sia dominante nel mondo delle ricerche e dell’analisi di insights dove sono necessarie una serie di qualità. L’ascolto empatico, il saper percepire la situazione e il contesto, saper vedere la big picture e il dettaglio. La capacità di comprendere la complessità, il detto e il non detto. Il saper combinare intuizione e razionalità. La capacità di analizzare bisogni, valori, culture, atteggiamenti e comportamenti in maniera evolutiva. Saper captare i segnali di cambiamento e le trasformazioni. Analizzare le esperienze per coglierne il senso. Percepire un potenziale, espresso o non espresso, e trovare le chiavi e le strategie per poterlo sviluppare.
La donna sa essere flessibile, adattabile. Ma anche proattiva, propositiva, coinvolgente, stimolante.
E anche molto determinata e tenace nel raggiungimento dei propri obiettivi. Salvo cedere o modificare le proprie priorità a favore di quelle di altri o per rispondere a necessità altrui. O per adeguarsi ad un sistema di valori imposti o trasmessi, ma non propri o non condivisi (tutti aspetti su cui riflettere)
La donna non calcola il tempo. E neppure il valore del proprio tempo (altro aspetto su cui dovrebbe riflettere, molto seriamente). Il bilancio lo fa, dopo. Complessivo. Quando si tratta di dare un ‘senso’ all’esperienza.
Le donne hanno una marcia in più. Sono consapevoli del fatto che molti se ne approfittano. Non sempre si oppongono. Continuano ad accettare di dover sempre dimostrare, certificare, qualificare il proprio valore, i propri talenti, le proprie capacità.
Ragazze!!! Osate essere chi siete e come siete. Osate affermarvi. Imparate a dire No quando serve. Osate chiedere quando serve. Osate cambiare strada, sperimentare.
Osate realizzare sogni e passioni. E dare alla vostra esistenza un senso che sia il vostro!
Clara Origlia, Ricercatrice, esperta in analisi dinamica, evolutiva, multiculturale di consumer insights. Sviluppo del potenziale (marche, prodotti, idee, servizi, progetti). Branding . Innovazione. Sensory & Experiential marketing . Design Thinking. Storytelling. Ricerche etnografiche. Sustainable Ageing, Senior e Silver Economy. Consulente in comunicazione e marketing strategico. Speaker. Docente di corsi di Master. Formazione. Coaching. Mentoring. Seminari, workshop a tema. In Italia e all’estero